L’infermiere di Triage in Pronto Soccorso: una moderna figura di dirigente sanitario

Divulgativi

Roberto Lerza, Grazia Guiddo, Alessandro Riccardi, Maria Paola Saggese Published: 01 September 2012

Introduzione

Nell’ultimo ventennio la figura professionale dell’infermiere è stata oggetto di profondi cambiamenti all’interno del SSN. Il lavoro infermieristico, tradizionalmente subordinato a quello del medico e legato a compiti dettati da un “mansionario”, si è progressivamente trasformato e l’infermiere è diventato una figura responsabile e centrale in molti processi sanitari con una parte attiva non solo nella pratica clinica, ma anche nella organizzazione del lavoro e nella pianificazione dei bisogni di salute.

Queste caratteristiche, proprie di una figura professionale di dirigente, sono state definitivamente sancite a livello accademico dalla istituzione del corso di laurea in scienze infermieristiche cui sono anche seguiti specifici master di specializzazione.

Di conseguenza negli ospedali e nelle ASL gli infermieri sono entrati di diritto con compiti e responsabilità organizzative negli staff delle direzioni sanitarie, degli uffici Formazione, degli uffici Qualità ecc, contribuendo quindi al funzionamento di tutto l’apparato burocratico-amministrativo che supporta la parte più strettamente sanitaria. Se prima il cercare un lavoro “ d’ufficio” poteva essere un ripiego per chi aveva limitazioni e/o impedimenti nel lavoro notturno o nella turnistica, oggi in molti casi la valorizzazione di queste funzioni ed il loro ruolo di responsabilità li porta ad essere posti di lavoro più ambiti e gratificanti rispetto alla routine dei reparti di degenza ove spesso l’infermiere continua a sentirsi e ad essere considerato un semplice turnista più che un professionista.

Il limite principale di un lavoro “d’ufficio”, per quanto dedito alla organizzazione sanitaria, è certamente la rinuncia alla funzione clinica che dovrebbe essere sia l’ambizione principale di chi si iscrive al corso di laurea in infermieristica, sia l’aspetto centrale di una figura completa di dirigente infermieristico. Infatti il ruolo dell’infermiere sul paziente è troppo importante perchè si venga a creare un solco netto tra chi lavora “sul campo” e chi questo lavoro lo organizza.

Per fare un esempio, il difficile compito del primario è quello di dividersi equamente tra la clinica ed i compiti organizzativi perché uno sbilanciamento totale a favore dell’uno o dell’altro ruolo creerebbe una figura professionale “incompleta” e quindi probabilmente inadatta.

Parimenti la figura del coordinatore infermieristico sembra essere oggi forse l’unico sbocco professionale nel quale un infermiere può trovare un equilibrio tra funzione clinica ed organizzativa in un ambito di autonomia professionale: per quanto non direttamente dedicato al malato, il coordinatore infermieristico lavora comunque “sul campo” all’interno di un reparto clinico e ne vive e valuta in prima persona le criticità.

Esiste oggi in ambito ospedaliero qualcosa di analogo e cioè un ruolo infermieristico che racchiuda in sé aspetti di autonomia professionale sia clinici che organizzativi? A nostro giudizio la figura dell’infermiere di triage presente all’interno del pronto soccorso ha progressivamente acquisito negli ultimi anni specifiche responsabilità in entrambi gli ambiti e quindi si propone come un autentico modello di dirigente infermieristico completo.

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