L'identità meu sta nella passione

Foto di Floriana Mancini, seconda classificata al Photocontest Summer School 2018

 

“Ne vale sempre la pena”. Questa la mia riflessione al rientro dalla Summer School SIMEU per giovani Medici e specializzandi in Medicina d’Emergenza e Urgenza che si è appena conclusa.

Partenza al termine dell’ennesima notte andata male, recupera il materiale che ti tocca portare per l’esercitazione, coordinati con Antonella per la serata finale, il photocontest, tre ore di macchina in cui pensi alle ferie oramai lontane e che questa settimana avresti potuto sfruttarla per te stessa. Arrivi a Bertinoro, sistema il materiale, la stanza non è pronta,  “domenica dopo le lezioni finali ricordati la ristretta riunione del CDN”, tempo di dare un’occhiata furtiva al paesaggio rilassante sulle colline emiliane  e ti tocca fare “public relation” anche se la tua voglia di socializzare in quel momento è inesistente. 

E via, si comincia!! Tanti volti nuovi, alcuni già noti, alcuni volti amici e inizi a sentirti un po’ a casa.

Arriva la prima serata tutti insieme, niente lezioni, niente casi clinici ma ci si presenta. Ed è quello il momento in cui ritrovi e rivedi nelle persone lì con te la tua stessa passione: l’emergenza – urgenza e la voglia di esistere, di fare sempre meglio. E capisci tra le righe lo scopo principale della summer: quello di fare gruppo, di trovare un’identità. Nel 2018 a Bertinoro come nel 2012 a Brucoli, quando ero dall’altra parte come piccola specializzanda MEU. 

Quella serata da il via alle danze, al lavoro in gruppo, alla voglia di conoscenza e di conoscersi di confrontarsi.

Tante ore di formazione, tante ore in aula concentrati ad ascoltare, a porsi domande e a porre domande. Si parla di argomenti che da anni costituiscono i cavalli di battaglia della formazione SIMEU: Ecografia in urgenza e nella gestione del malato clinico, NIV, ACLS e PALS, equilibrio acido –base, ecg, SAU.

Ma c’è anche la voglia di rinnovarsi e di parlare di cose nuove per la società scientifica ma basilari e imprescindibili per il medico d’emergenza – urgenza come l’emergenza territoriale, la gestione delle vie aeree nel pre-ospedaliero, pz traumatizzato. Forse ancora da strutturare al meglio ma sicuramente si intravede la voglia di rinnovarsi. E  si parla di DAT e di responsabilità professionale nelle serate comuni tra medici e infermieri e nonostante le perplessità iniziali dei discenti l’interesse della platea è evidente. A conferma che a volte rinnovarsi è necessario.

E al termine delle lezioni serali saluti veloci e ci si vede tutti al pub, all’enoteca dove si resta a chiacchierare e a condividere le proprie passioni, le proprie scelte, i propri dubbi, le proprie ansie e perplessità. Momenti di ilarità che rendono meno pesanti giorni intensi. È quello il momento di maggior condivisione, di confronto e di maggiore crescita non solo professionale ma anche e soprattutto umano.

Questa è la summer. Questa è la Medicina d’emergenza – urgenza: testa, mani e cuore come ha da sempre detto un grande Schiraldi. 

Siamo piccoli ma grandi, e dobbiamo puntare a crescere, ad esserci con le nostre competenze, a creare la nostra identità.

La summer è un momento di stimolo, di ritrovata passione. Non lo è solo per chi vi partecipa da “alunni” ma anche per gli istruttori, per l’intera società scientifica. Ogni summer è un punto di ripartenza per la successiva, le critiche, le osservazioni devono essere lo stimolo e il punto di partenza per l’edizione prossima, consapevoli che bisogna dare sempre di più, trovare nuovi modi di fare formazione e nuovi campi di interesse. Mai fermarsi…. Il medico d’emergenza – urgenza non si ferma, non arriva mai, avrà sempre qualcosa da imparare.