- Mario Calci
- Original Article
Atti del Convegno regionale SIMEU FVG. La gestione della Sepsi In pronto soccorso e medicina d’urgenza: Proposta di un protocollo regionale
- 3/2017-Ottobre Supplemento
- ISSN 2532-1285
- https://doi.org/10.23832/ITJEM.2017.029
VENERDI’ 28 OTTOBRE 2016
PALMANOVA
Il gruppo di lavoro regionale sulla sepsi:
Mario Calci (Palmanova)
Sara Bignulin (Palmanova)
Dario Cappello (Tolmezzo)
Massimo Crapis (Pordenone)
Francesco Cugini (Latisana)
Simona Di Filippi (Spilimbergo)
Sonia Cogo (Spilimbergo)
Paolo Onorato (Udine)
Elisa Pontoni (Pordenone)
Savino Russo (Trieste)
Mascia Scaini (Palmanova)
Claudio Scarparo (Udine)
Maria Francesca Zamaro (Udine)
Maria Giacomina Nieddu (San Vito).
Coordinamento: Mario Calci
Editing: Francesco Cugini, Mario Calci, Marina Della Pietra
Presentazione
La sepsi è una patologia “tempo dipendente”, il cui esito clinico dipende dalla rapidità del riconoscimento e dall’efficacia della gestione clinica a partire dalla prima ora. Nonostante le evidenze scientifiche a supporto di ciò siano solide e confermate negli anni, e vi siano campagne internazionali che ne promuovono l’applicazione, non si è ancora diffusa in maniera capillare nel mondo dell’Emergenza – Urgenza l’uso di pratiche cliniche ottimali per la gestione del paziente settico. Tale gap gestionale è dovuto a diversi fattori: la complessità dei protocolli di gestione fino ad oggi proposti, la mancata percezione della sepsi come patologia tempo-correlata in un ambito, quello del Pronto Soccorso, sempre in lotta con il tempo e con la gestione di urgenze contemporanee, ed infine la difficoltà che spesso si incontra ad individuare precocemente il paziente settico.
La comprensione della fisiopatologia della sepsi e di conseguenza delle corrette modalità di approccio è in continua e rapida evoluzione: recenti studi multicentrici hanno dimostrato l’efficacia di approcci più semplici rispetto ai precedenti protocolli di gestione (PROCESS, ARISE, PROMISE), mentre la nuova definizione di sepsi (Sepsi – III) propone un modello per differenziare con maggior chiarezza le situazioni di normale risposta dell’ospite all’agente infettante, dalla sepsi vera e propria (intesa come risposta inappropriata sistemica con danno d’organo secondario) e dallo shock settico (sepsi associata ad ipotensione refrattaria e sofferenza cellulare sistemica); il dibattito infine è ancora aperto sulla corretta gestione dell’instabilità emodinamica, ed in particolare sulla quantità di liquidi da somministrare e sulle migliori modalità di monitoraggio.
Alla luce di quanto sopra appare importante, in una realtà piccola e omogenea come quella del Friuli Venezia Giulia, definire un protocollo di gestione del paziente settico in PS che tenga conto dell’evoluzione scientifica, del contesto organizzativo dei PS regionali e delle opportunità offerte dal sistema informatico unico di gestione del PS.
E’ quindi nato un gruppo di lavoro medico ed infermieristico, che coinvolge tutti gli ospedali regionali e che si pone i seguenti obiettivi:
- elaborazione di nuovi criteri di riconoscimento del paziente potenzialmente settico al Triage
- elaborazione di un protocollo di gestione del paziente con sepsi e shock settico in PS nelle prime 3 ore ed in Medicina d’Urgenza – ADE nelle seguenti 6 ore
- implementazione del protocollo nell’ambito dei PS regionali
- avvio di una fase preliminare di analisi dei dati dei pazienti accolti in PS per sepsi
- progettazione di uno studio prospettico di validazione dei nuovi criteri di diagnosi di sepsi (SOFA e qSOFA).
Il convegno ha rappresentato un importante momento di riflessione e l’occasione per presentare la proposta di protocollo regionale.
Speriamo che il materiale qui raccolto possa promuovere lo sviluppo di una migliore coscienza del problema e di una gestione precoce ed appropriata in tutti i PS della regione.