- Roberto Lupo
- Nursing
Violenza sul luogo di lavoro: risultati di un’indagine in area critica
- 1/2017-Febbraio
- ISSN 2532-1285

Lupo Roberto (1); De Mitri Ornella (2)
Co-autori
Marcello Franza (3); Fiorella Fabrizio (4);Antonio Girau (5); Pietro De Angelis (6)

Abstract
Background
Objective
Method
Results
Conclusions
Background
Scopo
Metodo
Risultati
Conclusioni
Introduction
Il fenomeno delle violenze sul luogo di lavoro è presente in tutti i contesti lavorativi; fra tali contesti rientrano i dipartimenti di emergenza (DEA), caratterizzati da un ampio numero di accessi quotidiani e da un elevato stress emotivo. Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione.( www.salute.gov.it/). Diversi studi indicano che gli operatori sanitari delle strutture ospedaliere e territoriali nel corso della loro attività lavorativa possono subire atti di violenza (Kwok E. et al. 2006; Merce ET al.2009; Magnavita N.& Eponimi T. 2011; Zaffa ET al. 2013;). Nel nostro Paese mancano statistiche sulla diffusione del fenomeno, tuttavia appare necessario attivare misure di prevenzione per contrastarne l’occorrenza (www.salute.gov.it/Raccomandazione n. 8, novembre 2007, Ministero della Salute). Il fenomeno delle aggressioni in ambito sanitario è probabilmente un riflesso delle tensioni presenti all’’interno del tessuto sociale in cui viviamo. Ha raggiunto preoccupanti dimensioni negli ultimi anni e nonostante tutto rimane sottostimato a causa della scarsa propensione a denunciare gli episodi di violenza da parte del personale sanitario. Da una revisione degli studi emerge che pazienti e familiari sono ritenuti i principali autori di aggressioni, seguiti in minor parte dai medici e solo in basse percentuali, da colleghi di pari grado (Brunetti et al. 2013). Esiste un costante pericolo di aggressioni a carico degli operatori sanitari a cui corrisponde una scarsa propensione a denunciare tali eventi avversi. Sono esigue anche le segnalazioni (incident reporting) all’interno delle aziende sanitarie, da qui la necessità di perquisire tale fenomeno in ambito locale, all’ interno di alcuni ospedali dell’Asl di Lecce.
Materiali e metodo
Diego di studio: Studio osservazionale, cross sectional, multicentrico
Procedure di studio e strumento di raccolta dati
- Informazioni socio-demografiche e professionali (ospedale, unità operativa, genere, età, anni di servizio, stato civile e professione).
- Sezione I: sette quesiti con risposta dicotomica Si/No, relative agli eventi di violenza/minacce/molestie subiti nel corso della vita lavorativa.
- Sezione II: diciotto quesiti relative alla descrizione dell’evento violento (se questo si è verificato) e alle sue conseguenze sul piano psico-fisico.
Criteri di reclutamento
Criteri di inclusione end esclusione
Risultati
Differenze di Genere
Per appurare la presenza di eventuali differenze di genere nella manifestazione dei fenomeni violenti è stata effettuata un’analisi inferenziale mediante Test del Chi Quadro. Si riportano solo i risultati statisticamente significativi sotto la soglia del 5% e quelli che, pur non essendo significativi, sono stati comunque ritenuti importanti per la discussione dei temi trattati. La Tab. 1 mostra una connessione non significativa, ma molto vicina alla soglia di significatività, tra il genere e l’aver subito un’aggressione fisica negli ultimi 12 mesi. La tendenza rilevata è che i maschi tendono a subire lievemente più delle donne (Tab. 1)
Dai risultati dell studio si evince una connessione significativa (sig. 0.002) tar il genere e l’aver subito una minaccia negli ultimi 12 mesi. La tendenza rilevata è che i maschi subiscono minacce più delle donne (78% contro 49%). (Tab. 2).
Dai risultati dell studio emerge una connessione significativa (sig. 0.003) tar il genere e l’aver subito una minaccia nel corso della vita lavorativa (Tab .3)
Gli operatori sanitari, sviluppano col tempo, timore rispetto alla possibilità di subìre atti violenti: dai risultati dell studio si evince una connessione non significativa, ma vicina alla soglia di significatività, tar ill genere e ill timore di poter subire violenze sul luogo di lavoro. La tendenza rilevata è che le donne temono lievemente più degli uomini. Si evince ancora una connessione significativa (sig. 0.002) tar il genere e l’aver subito una minaccia negli ultimi 12 mesi, i maschi subiscono minacce più delle donne (78% contro 49%); Chi-Quadro = 9.642 ; df = 1; Sig. = 0.002. Dai risultati emerge ancora una connessione significativa (sig. 0.002) tar il genere e l’aver subito una minaccia negli ultimi 12 mesi. Al fine di indagare la struttura delle relazioni esistenti tar la tipologia di evento violento e le sue consequence psico-fisiche è stata condotta un’Analisi Fattoriale Esplorativa.
Analisi Fattoriale Esplorativa
Prima componente
“Si tratta della componente più importante, in grado di spiegare quasi il 30% della variabilità del fenomeno. Si sviluppa in due polarità dove, da una parte, abbiamo eventi violenti dove vengono strappati gli abiti, dall’altra eventi dove si verificano degli schiaffi. Nella prima polarità (abiti strappati) troviamo correlazione sia con danni fisici che con una lunga serie di consequence di tipo psicologico quali umiliazione, ansia, angoscia, rabbia e sensazione di essere indifeso. Nella seconda polarità (schiaffi) troviamo invece paura e senso di colpa”.
Seconda componente
“E’ in grado di spiegare quasi il 20% della variabilità del fenomeno ed è costituita da una sola polarità. Le correlazioni più forti sono tra eventi che contengono calci, sputi, uso di armi e tirare i capelli in corrispondenza dei quali viene prodotta, oltre che i danni fisici, anche la sensazione di essere indifeso”.
Terza componente
“ E’ in grado di spiegare circa ill 10% della variabilità del fenomeno ed è costituita da una sola polarità contente danni di natura psicologica. Viene mostrata una forte correlazione tra le emozioni della rabbia, della paura, del senso di colpa e dell’essere indifeso”.
Discussione e possibili soluzioni
Dalla letteratura emerge con prepotenza la necessità di formare gli operatori nella gestione della rabbia e violenza (Pinar et al. 2011; Kansagra et al. 2008); facendo emergere un desiderio da parte soprattutto degli infermieri il bisogno di migliorare le loro competenze o di aggiornamento. Da uno studio emerge come gli operatori, dopo aver partecipato a corsi di formazione in tal senso, riportano un maggiore senso di sicurezza nell’affrontare situazioni di comportamenti ostili (Cahill, 2008). Per diversi autori (Kwok et al. 2006; Rodgers et al. 2004; Winstanley et al. 2004; Crilly et al.2004) si avverte il bisogno di ricevere formazione a tutto campo; un dato oggettivo che si riflette anche dalla raccomandazione ministeriale n.8 del 2007 (Ministero Della Salute, 2007). Un altro passo è quello di segnalare attraverso un sistema di incident reporting, con istituzione di specifici registri, le diverse tipologie di violenze.
Conclusioni
Nonostante l’attenzione che i media stanno dando al problema,occorre senza dubbio eseguire un monitoraggio constante del fenomeno: emerge con prepotenza la necessità di un registro o sistema di reporting degli eventi avversi subìti, solo cosi si potranno implementare interventi mirati a contrastare tale phenomenon. La violenza sul luogo di lavoro è un problema che investe i paesi di tutto il mondo, si può quindi immaginare come i data raccolti siano soltanto la punta di un iceberg; solo di recente si è scelto di approfondire ill fenomeno delle aggressioni sul posto di lavoro nella realtà italiana; da qui la scelta di realizzare uno studio a livello locale. Per ridurre le aggressioni, sarebbe opportuno un programma di prevenzione valutando i rischi nei luoghi di lavoro, formando il personale con particolare attenzione rispetto la sfera comunicativa e soprattutto informando l’utenza dell’esistenza di una politica aziendale di tolleranza zero alle aggressioni e soprattutto fornire agli operatori strumenti utili per poter denunciare gli eventi avversi subiti.
Implementazioni per la ricerca
Future ricerche devono essere implementate verso la possibilità di rilevare il tasso di violenza subìta dal personale di supporto, poco citato negli studi, nonostante sia sempre e costantemente a contatto con il paziente e i suoi familiari.
Implementazioni per la ricerca
Future ricerche devono essere implementate verso la possibilità di rilevare il tasso di violenza subìta dal personale di supporto, poco citato negli studi, nonostante sia sempre e costantemente a contatto con il paziente e i suoi familiari.
Tabelle di riferimento



Analisi Fattoriale Esplorativa


Bibliografia
- Kwok, R.P., Law, Y.K., Li, K.E., Ng, Y.C., Cheung, M.H., Fung, V.K., Kwok, K.T., Tong, J.M., Yen, P.F., & Leung, W.C. Prevalence of workplace violence against nurses in Hong Kong. “Hong Kong Medical Journal”, 2006; 12 (1): 6-9
- Merce, D., Drabek M., & Moscicka A. Aggression at the workplace–psychological consequences of abusive encounter with coworkers and clients “International Journal of Occupational Medicine & Environmental Health”, 2009; .22(3), 243-260.
- Magnavita N, Workplace violence against nursing students and nurses: an Italian experience. “J Nurs Scholarsh”. Jun; 2011; 43(2), 203-10.
- Zaffa W; Siddiqui E; Ejaz k;, ShehzadKhanJamali S; Razzak J.A Health care personnel and workplace violence in the emergency departments of a volatile metropolis: results from karachi, pakista. “J Emerg Med”. 2013 Nov; 45(5): 761–772.
- Brunetti L; Bambi S. Le aggressioni nei confronti degli infermieri dei dipartimenti di emergenza: revisione della letteratura internazionale “Professioni Infermieristiche”, 2013; 66 (2):109-116.
- Arnetz, J.E. The violent incidente form (VIF): A practical instrument for the registration of violent incidents in the health care workplace. “Work & Stress: An International Journal of Work, Health & Organisations”, 1998; 12 (1): 17-28.
- Pinar, R., & Ucmak, F. Verbal and physical violence in emergency departments: a survey of nurses in Istanbul, Turkey. “Journal of Clinical Nursing”, 2011; 20 (3-4), 510-7
- Kansagra, S.M., Rao, S.R.,Sullivan, A.F., Gordon, J.A., Magid, D.J., Kaushal, R., Camargo, C.A. Jr, & Blumenthal, D. A survey of workplace violence across 65 U.S. emergency departments. “Academic Emergency Medicine”, 2008; 15 (12), 1268-74.
- Cahill D. The effect of act-smart on nurses’ perceived level of confidence toward managing the aggressive and violent patient. “Adv Emerg Nurs Journal”, 2008; 30 (3), 252-268.
- Crilly J, Chaboyer W, Creedy D Violence towards emergency department nurses by patients. “Accid Emerg Nurs”, 2004; 12 (2), 67-73
- Rodger, M., Hills, J., & Kristjanson, L. A Delphi study on research priorities for emergency nurses in Western Australia. “Journal of Emergency Nursing”, 2004; 30 (2), 117-25
- Winstanley S, Whittington R Aggression towards health care staff in a UK general hospital: variation among professions and departments.” J Clin Nurs, 2004”; 13, 3-10
Sitografia
- Bureau of Labor Statistics, U.S. Department of Labor. (2006a). Survey of workplace violence prevention, 2005. Retrieved from: .