L'identità del medico d’urgenza europeo

La Società Europea di Medicina d’Emergenza, Eusem, compie 21 anni della propria storia. Nasceva nel 1995 come gruppo di “cultori della materia” in un’Europa che non sapeva cosa fosse la Medicina di Emergenza, che non aveva progetto, programma o competenza, che guardava il mondo anglosassone con un po’ di sufficienza, ritenendo che concentrare tutte le emergenze, intra ed extraospedaliere, in un’unica disciplina ed in un’unica specialità fosse utopico, non realistico e presuntuoso. Tuttavia quei sognatori, raccolti a Lovanio in un “club” e guidati dal prof Herman Delooz hanno avuto la capacità di immaginare un futuro più giusto, più competente, più efficace e forse anche più vantaggioso dal punto di vista economico, per i pazienti con necessità di cure in emergenza ed urgenza. Nel 1998 è stato presentato a San Marino, al I European Congress of Emergency Medicine e poi pubblicato sullo European Journal of Emergency Medicine (EJEM) il “Manifesto for Emegency Medicine in Europe”, il milestone della medicina d’emergenza Europea e per la lunga strada della specializzazione europea. Il Manifesto definiva che per garantire la cura ottimale di ogni paziente con una malattia o un trauma in fase di emergenza o urgenza tali da mettere a rischio la vita o la funzione di un organo o di una struttura anatomica, fosse necessario un medico formato specificamente in medicina di emergenza e medicina critica, il quale doveva fare parte di un team dell’emergenza. Già allora il Manifesto definiva quanto è stato successivamente sviluppato con il Curriculum Europeo in Medicina d’Emergenza ed è chiaramente presente nei nostri programmi di formazione e nelle definizioni di medicina di Emergenza e Urgenza del sistema sanitario italiano e di altri paesi Europei. Infatti si legge sul manifesto che:

  • “La medicina di emergenza necessita di un sistema dedicato, che includa la gestione pre-ospedaliera, ospedaliera e inter-ospedaliera dei pazienti in condizioni di emergenza e urgenza
  • La medicina d’emergenza ha l’obiettivo di ridurre la mortalità, la morbilità ed anche di ridurre la sofferenza dei pazienti.
  • Deve essere organizzata in un sistema indipendente, che includa il triage, le aree per la rianimazione, la terapia critica e l’osservazione breve, equipaggiate con risorse idonee a fronteggiare situazioni impreviste di sovraffollamento.
  • Deve promuovere il lavoro in team e la collaborazione con specialisti e con altre figure professionali che si possono interfacciare, anche attraverso la stesura di protocolli condivisi e progetti di ricerca e formazione.
  • La specialità di Medicina di Emergenza potrà espletare il proprio potenziale e la propria efficacia solo quando i medici specialisti avranno l’autorità di gestire il sistema, avere la responsabilità dell’outcome dei trattamenti in emergenza, e saranno i primi responsabili e coordinatori del soccorso sanitario in situazioni complesse ed eccezionali quali il massiccio afflusso di pazienti e gli scenari di disastro”.

Da quanto scritto si comprende la lungimiranza dei fondatori dell’EuSEM nell’aver delineato l’esatto profilo del medico d’emergenza Europeo, e questo è ancora più rimarchevole se si pensa che a quell’epoca in Europa il concetto di Medicina d’Emergenza era realmente molto vago ed ogni paese aveva organizzazioni e culture estremamente diversificate.

Da allora molte cose sono cambiate, ed in meno di 20 anni 2/3 dell’Europa ha sviluppato un processo di evoluzione verso la specializzazione in Medicina d’Emergenza, ha elaborato programmi di formazione e progetti di riorganizzazione del sistema.

Un grande balzo in avanti è stato compiuto nel 2009, con la pubblicazione dello European Curriculum of Emergency Medicine, un documento prodotto dall’EuSEM insieme alla UEMS Multidisciplinary Joint Committee for Emergency Medicine, che definisce con precisione le Competenze del medico d’Emergenza Europeo.

Finalmente viene stabilito innanzitutto che la scuola di specializzazione Europea deve durare almeno 5 anni, 3 dei quali devono essere spesi in un Dipartimento di Emergenza, e poi vengono descritte nel dettaglio le competenze, non solo cliniche, ma organizzative, relazionali, tecniche, legali, etiche, scientifiche che il medico d’emergenza deve possedere.

Viene definito il corpo di conoscenze necessario, le abilità tecniche ed il modo per ottenerle, così come i requisiti minimi di un centro di formazione, dei programmi di formazione e dei docenti e tutor.

Il documento rappresenta ovviamente una linea guida, che tuttavia si è dimostrata sufficientemente precisa e coerente ma anche flessibile da venire adottata e adattata da molti stati europei, inclusi l’Italia, per la preparazione dei programmi di formazione specialistica.

Il Curriculum Europeo, la definizione dei requisiti minimi per la formazione, l’attivazione delle scuole di specializzazione in Medicina di Emergenza in oltre 2/3 dei Paesi membri dell’UE ha permesso nel 2012 l’attivazione nell’ambito della Uems, di una Section dedicata alla Medicina di Emergenza, superando la Multidisciplinary Joint Committee. Un ulteriore passo verso la completa indipendenza della disciplina e il completo riconoscimento in Europa.

Infine, dopo un lavoro di preparazione durato 3 anni, è stato messo a punto lo European Board Examination in Emergency Medicine, l’esame in cui la UEMS Section and Board of Emergency Medicine certifica le competenze descritte dal Curriculum. Già alcune centinaia di medici d’emergenza Europei hanno superato l’esame, che al momento non ha valore legale ma rappresenta un certificato di qualità importante. L’obiettivo prossimo e fare sì che questo esame, ormai validato da numerose edizioni, venga tradotto nelle varie lingue, e adottato dalle Autorità Nazionali quale esame abilitante la professione specialistica.

Nel frattempo l’EuSEM propone attività formativa specifica per la preparazione dell’esame, altre attività formative, ed un congresso annuale che di anno in anno diventa più prestigioso per i grandi nomi, per le proposte innovative, per il coinvolgimento dei giovani, per l’aggregazione che promuove. Nel 2016 l’appuntamento si è tenuto a Vienna dal 1 al 5 ottobre, dove sono stati affrontati gli argomenti controversi clinici, le novità in tema di rianimazione cardiopolmonare, problematiche organizzative e decisionali, l’update sulla ricerca in Europa, il dibattito sulla gestione degli scenari catastrofici soprattutto alla luce degli eventi tragici legati al terrorismo in Europa, il confronto con Società Europee di altre discipline, ma soprattutto la ricca proposta di confronto dibattito e formazione portata dai giovani. Come sempre l’obiettivo, raggiunto, è stato di incrementare la cultura, stimolare le attività e facilitare l’evoluzione della disciplina in medicina di Emergenza in Europa.

Per il 2017 l’appuntamento è ad Atene dal 24 al 27 settembre.

Roberta Petrino è Presidente Eusem. E’ stata erletta durante il congresso di Vienna dello scorso ottobre di cui si parla in questo articolo.

Riferimenti:

  1. Manifesto for Emergency Medicine in Europe: COUNCIL OF THE EUROPEAN SOCIETY FOR EMERGENCY MEDICINE. Eur J Em Med 1998, 5: 389-390
  2. European Curriculum for Emergency Medicine:www.eusem.org/cms/assets/1/pdf/european_curriculum_for_em-aug09-dw.pdf
  3. European Board Examination in Emergency Medicine (EBEEM): assessment of excellence. Eur J Em Med 2014, 21: 79-80